Il Benessere Sociale nei programmi di sostenibilità del settore Real Estate. Dal Green Building all’Healthy Building

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A febbraio 2022 la Piattaforma della Finanza Sostenibile ha pubblicato un documento introduttivo sulla tassonomia sociale, strumento determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Per le aziende, la tassonomia sociale deve dare i fondamenti per misurare la sostenibilità sociale dei prodotti portati sul mercato, come anche l’impatto delle azioni predisposte per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone con cui interagisce.

Tassonomia sociale e tassonomia ambientale

Mentre le performance delle politiche ambientali sono basate sugli indicatori forniti dalla scienza, la misura dell’impatto sociale deve tenere conto di regole e principi fondamentali sanciti da organismi internazionali (diritti umani dell’ONU, diritti del lavoro dell’ILO, HiAP dell’OMS…) o dal diritto internazionale (Trattato sull’Unione Europea, …).

Nella valutazione dell’impatto sociale, i soggetti beneficiari nell’ecosistema aziendale sono diversi: la forza lavoro (inclusa la catena del valore), i clienti e le comunità che interagiscono con l’organizzazione.

L’impatto positivo su questi soggetti deve essere misurato con diverse metriche, fra cui benessere e inclusione, salute e sicurezza sul lavoro, livello dei salari, accesso alle cure e a condizioni abitative adeguate.

Secondo il principio di minima salvaguardia, le azioni rivolte a migliorare l’impatto sociale non devono avere un impatto negativo sull’ambiente e viceversa. Allo stesso modo, l’impatto sociale non può essere semplicemente calcolato tenendo conto delle ricadute positive degli investimenti ambientali sulla società.

La tassonomia sociale, inoltre, deve distinguere i benefici intrinseci delle attività economiche (livello delle retribuzioni, tributi,….) dai benefici sociali addizionali, che contribuiscono alla realizzazione dei diritti umani. In campo lavorativo questo principio si traduce per esempio in una migliore gestione dei rischi legati alla salute e alla sicurezza. Si raggiunge un impatto positivo anche evitando o limitando gli impatti negativi (prevenzione, formazione,..).

In attesa della Tassonomia Sociale

In realtà, in attesa della formalizzazione della tassonomia sociale, le organizzazioni sono all’opera per migliorare i propri programmi ESG anche dal punto di vista sociale, poiché diverse direttive già in vigore impongono la divulgazione di informazioni non finanziarie anche su questi temi.

Le aziende che hanno impostato una strategia ESG hanno iniziato a costruire metriche sociali ispirandosi a principi generali come HiAP – Health in All Policies (OMS) e DNSH – Do No Significant Harm (Tassonomia), oppure alle linee guida di Nazioni Unite o ILO.

L’NFRD – Non Financial Reporting Directive è già in vigore e definisce le regole della comunicazione non finanziaria di società quotate, banche, assicurazioni e organizzazioni di interesse pubblico (+500 dipendenti). In EU circa 11.000 aziende rientrano in questi criteri e sono obbligate a divulgare le informazioni richieste.

In ottobre 2022 entrerà in vigore la CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive, che migliora la qualità del reporting già previsto nell’NFRD e lo estende a tutte le aziende sia quotate sia non quotate, senza il limite dei 500 dipendenti.

La CSRD indica la direzione per le organizzazioni, aprendo la strada ad attività di auditing e due diligence, finalizzate a verificare se sono stati identificati tutti i rischi e messi in atto i programmi necessari (processi, attività, allocazione delle risorse) per conseguire un risultato misurabile. Nell’ambito della CSRD, per le piccole aziende la divulgazione delle informazioni su prestazioni e programmi ESG è volontaria, ma rappresenta un concreto vantaggio competitivo, soprattutto in un’ottica di valorizzazione della catena del valore.

Dal Green Building all’Healthy Building

Nel settore Real Estate la tassonomia sociale ha un’importanza primaria, non solo in termini di performance dell’operatore real estate, ma anche per l’impatto che il prodotto-edificio ha sulle prestazioni ESG dei suoi clienti.

La tassonomia opera come una norma per gli operatori, ma le richieste del mercato spingono già nella stessa direzione in maniera sinergica.

I programmi di green building avevano già imposto la raccolta e l’esposizione di dati per misurare l’impatto ambientale. In futuro sarà sempre più necessario ampliare quantità e tipologia di dati da raccogliere ed elaborare, per supportare anche i programmi di impatto sociale, sviluppando, per esempio, metriche di ‘workplace health & wellbeing’ per gli uffici.

Le aziende che forniscono servizi di consulenza sulla sostenibilità agli operatori real estate stanno lanciando iniziative dedicate all’impatto sociale nel settore immobiliare. Per esempio, Evora ha recentemente annunciato una nuova linea di servizi dedicati al Benessere Sociale, per aiutare a rispondere alla crescente domanda di spazi più sicuri, più sani, più equi, più confortevoli e più produttivi.

I fornitori di tecnologie per lo smart building hanno inaugurato nuove soluzioni dedicate all’”Healthy Building”, in cui per la prima volta vengono messe al centro le persone, invece che l’edificio.

Intanto molti operatori del settore immobiliare e corporate hanno già adottato framework volontari ESG, che tengono conto non solo delle prestazioni Green, ma anche Social (Health/Wellbeing).

Per quanto riguarda le certificazioni, originariamente queste iniziative correvano su binari paralleli, me negli ultimi mesi si è osservata una convergenza su alcuni aspetti, poiché ogni organizzazione difficilmente sceglierà un singolo programma di certificazione ed è auspicabile che per aree omogenee sia semplice aderire ai requisiti di diversi programmi.

Da qualche tempo ormai sono pubblicati regolarmente documenti di allineamento, che mappano i requisiti di un programma su altre iniziative. Nel mese di giugno, per esempio, l’International WELL Building Institute ha pubblicato un documento in cui sono messi a confronto la certificazione WELL e l’iniziativa GRESB 2022, con l’obiettivo di aiutare le organizzazioni a utilizzare le prestazioni WELL a supporto della valutazione immobiliare GRESB e coordinare le strategie GRESB e WELL in maniera efficiente.

Nell’area dell’impatto sociale, l’aderenza alla certificazione WELL soddisfa pienamente molti dei requisiti GRESB. Per esempio, in tema di misure per la salute e il benessere dei dipendenti, gli indicatori GRESB sono al 100% allineati con i requisiti della certificazione.

Ha ancora senso, in un contesto sconcertato da pandemia e guerra, tenere dritto il timone dell’Agenda 2030?

Si e, se possibile, ne ha ancora di più, dovendo garantire resilienza e sostenibilità a fronte di un numero di minacce e punti di debolezza accresciuto. Si cambieranno le traiettorie, ma le sfide nella storia hanno spinto l’innovazione.

 

Autrice: Antonella Santoro, CEO Nuvap

Foto: Oliver Sjöström – Unsplash

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